giovedì 19 maggio 2016

permesso di soggiorno, l'italiano e la normativa

Alcuni recenti provvedimenti normativi hanno introdotto nella vigente disciplina concernente l’immigrazione e la condizione giuridica dello straniero un legame particolarmente stretto tra conoscenza della lingua e della cultura italiana e possibilità di vedersi rilasciare o rinnovare alcune tipologie di titoli permesso di soggiorno legati a permanenze in Italia di lungo periodo (es. permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (carta di soggiorno), permesso di soggiorno per motivi di lavoro, permesso di soggiorno per motivi familiari, …).


Queste modifiche hanno introdotto una radicale modifica nell’approccio con cui il migrante che intende soggiornare in Italia deve affrontare il suo percorso migratorio, non preoccupandosi più, ai fini del rilascio o del rinnovo del suo permesso di soggiorno, esclusivamente di “avere un lavoro e una casa”, ma anche di conoscere la lingua e la cultura del paese dove intende soggiornare.


Le principali novità introdotte per dare concretezza a questa nuova filosofia di approccio al fenomeno migratorio da parte dell’Italia sono:


•    l’aver subordinato la concessione del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (nota in passato come carta di soggiorno) a tempo indeterminato al superamento di un test di conoscenza della lingua italiana almeno pari al livello A2 del quadro comune europeo 
•    l’introduzione dell’accordo di integrazione per i nuovi immigrati di lungo periodo, al cui adempimento è subordinato il rinnovo del titolo di soggiorno.

Tratto da Luca Bettinelli, "Che cosa dice la normativa. Appunti sui fondamenti giuridici della conoscenza della lingua italiana quale presupposto per il soggiorno regolare in Italia” in L’Italiano di Prossimità, a cura di Graziella Favaro, Regione Lombardia

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